Oggi vi propongo un primo piatto che abbraccia una parte di Italia, sì perchè ho voluto riunire in un unico piatto la Campania, la Puglia e l'Emilia Romagna.
Spesso "gironzolo" da Eataly, che hanno aperto un anno fa vicino a casa mia, alla ricerca di prodotti nuovi da provare ed un giorno mi sono imbattuta in questa pasta pugliese particolare: le caserecce di grano arso. La farina di grano arso si otteneva anticamente macinando a pietra i chicchi di grano bruciati rimasti a terra dopo la mietitura e la bruciatura delle stoppie. Originario della tradizione contadina pugliese, il grano detto appunto arso, per anni è stato dimenticato. Il suo ritorno lo si deve a ristoratori e produttori che ne hanno riscoperto l'uso. Il gusto leggermente affumicato fa di questa farina un prodotto particolare ottimo per il pane, la focaccia e la pasta artigianale.
Una delle produzioni più caratteristiche dell’area del Vesuvio sono i pomodorini da serbo “col pizzo”, detti anche spongilli o piénnoli (“pendoli”) per l’abitudine di appenderli alle pareti o ai soffitti, riuniti in grappoli (schiocche) e legati con cordicelle di canapa. Sono piccoli pomodori (20-25 grammi) dalla forma a ciliegia, che si distinguono dagli ormai famosi pomodorini di Pachino per la presenza di due solchi laterali (detti coste) che partono dal picciolo e danno origine a delle squadrature, e di una punta, un “pizzo”, all’estremità. La buccia è spessa e resistente, la polpa soda e compatta, povera di succo, prosciugata dal sole che splende sui terreni aridi del vulcano.
La ricotta invece deriva dal latte di allevamenti della mia zona.
Ecco come è nato questo grande abbraccio tra Regioni d'Italia: profumi e colori radunati in un sol piatto :)